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martedì 22 febbraio 2011

Progetto Arte

Da parte di Sara Bondesan,

Ciao Mic,

ti scrivo riguardo al progetto arte e per chiederti se per favore puoi far girare questo messaggio ai volontari AVIP.

Si ipotizzava un incontro per martedì 1 o mercoledì 2 marzo (in base alle adesioni e alle disponibiltà di sala), indicativamente la riunione sarà a Sant'Angelo alle ore 21.15 per poter discutere e esporre qualche idea. Per chi pensa di aderire all'incontro può rispondermi contattandomi direttamente alla mia mail sarabondesan@libero.it

Ti ringrazio,

a presto

Sara




mercoledì 16 febbraio 2011

Da oggi siamo in Facebook

Dopo tanti timori siamo ora in Facebook.
Stiamo partendo abbiate pazienza.
Le news del blog dovrebbero apparire anche nella pagine Facebook.
Fateci sapere per idee e eventi.
Ciao Michele

martedì 15 febbraio 2011

RAPPORTI COL COMITATO PROVINCIALE

ASSEMBLEA AVIP 5 FEBBRAIO 2011

RAPPORTI COL COMITATO PROVINCIALE

Durante l’anno 2010 l’AVIP ha partecipato a più di un progetto sostenuto dal Comitato Provinciale e in alcuni ha dato il suo apporto collaborando attivamente nell’organizzazione; tanto più che oltre alle consolidate esperienze come GIOCHI SENZA FRONTIERE, MARATONA, PROGETTO SCUOLE se ne sono aggiunte altre che hanno richiesto nuove energie (vedi esperienza SUMMER CAMP).

Con il passare del tempo l’AVIP sta diventando sempre più un ingranaggio che lavora all’unisono a fianco degli altri gruppi all’interno della macchina “COMITATO PROVINCIALE” ottenendo sempre più spesso risultati positivi sia per quanto riguarda l’affiatamento e la collaborazione con gli altri volontari dei vari comitati sia nel riscontro finale con gli amici bosniaci.

Sicuramente nel 2010 è stato profuso parecchio impegno da parte dei volontari AVIP, per quanto riguarda alcuni progetti, considerando che il dispiegamento di forze a disposizione era minore rispetto agli anni precedenti. Uno sforzo considerevole è stato necessario con la nuova esperienza del SUMMER CAMP che ha richiesto un notevole lavoro di preparazione e organizzazione nonché una fase di studio approfondita. Il SUMMER CAMP ha portato una svolta nel modo di agire e di rapportarsi ai giovani dei vari villaggi, ma soprattutto è stata scoperta una nuova risorsa per quanto riguarda i giovani di Doborvci. Finora non erano mai state utilizzate tecniche di approccio ben precise per poter coinvolgere i ragazzi di una data fascia di età che invece si sono rivelate utili non solo per il confronto fra coetanei, ma anche fra volontari. Si sono potute acquisire nuove informazioni sui nostri ragazzi consentendo di rafforzare il rapporto di amicizia esistente e di poter gettare le basi utili per realizzare possibili futuri progetti.

Un altro nuovo progetto, tutt’ora in fase embrionale, ma su cui si è investito all’inizio del 2010 è il PROGETTO ARTE e di cui i volontari AVIP ne sono pienamente coinvolti. In realtà i primi incontri che si sono avuti con gli artisti di Gracanica e Petrovo si sono rivelati solo una fase di conoscenza, ma hanno permesso di capire la situazione generale degli artisti bosniaci. I nuovi contatti si sono dimostrati, soprattutto per quanto riguarda la parte musulmana, propositivi al possibile lavoro di gruppo con i volontari italiani, meno elastici gli artisti di Petrovo. Ciò significa, considerate le difficoltà iniziali, che anche questo progetto ha bisogno di una fase di studio approfondita. Attualmente è presente il contatto con una scenografa francese di Genova che ha lavorato nell’ambito di questi temi sia in Italia che con i paesi sottosviluppati e si propone di lavorare al nostro fianco. Daniele, così si chiama, potrebbe essere un grosso aiuto per capire quali siano le migliori strade da percorrere per poter far decollare questo progetto.

Per quanto riguarda i già ultra-consolidati GIOCHI SENZA FRONTIERE, PROGETTO SCUOLE e MARATONA si può esprimerne solo che un parere positivo.

Durante agosto 2010 nonostante le poche forze di volontari presenti, escluse quelle impegnate per altre iniziative di altri comitati, sicuramente GIOCHI SENZA FRONTIERE si è dimostrato un’esperienza vincente non solo perché si sono consolidati i metodi organizzativi suddivisi tra “gruppo logistica” e “gruppo organizzazione giochi”, ma anche perché l’idea di formare squadre miste ha comportato una grande svolta per gli obbiettivi di dialogo multietnico che si prefiggono i nostri gruppi in Bosnia. Sicuramente, lo svolgere l’evento in un paese come Petrovo, poco frequentato e conosciuto dai volontari italiani, il fatto di aver azzardato nella scelta di organizzare le squadre miste, ha rivelato una forte fiducia, coraggio e uno spirito di rinnovamento nell’operato del Comitato Provinciale, ma anche rafforzato la fiducia nei ragazzini che vengono coinvolti nelle nostre attività.

Altro progetto, PROGETTO SCUOLE, per quanto riguarda il 2010 ha subito una fase di stasi per dare spazio alla conoscenza dei vari programmi scolastici tra scuole italiane e bosniache e alla preparazione dell’arrivo degli insegnanti bosniaci in Italia. E’ sicuramente un progetto di valore che arricchisce lo scambio culturale e che quindi va ulteriormente proseguito ed elaborato.

Sara Bondesan

RAPPORTI CON LA COMUNITA’ DI DOBOROVCI

RAPPORTI CON LA COMUNITA’ DI DOBOROVCI

NUOVE ESPERIENZE E RISULTATI

Anno 2009-2010


Le domande che tante volte ci siamo posti sono:

Ma la gente di Doborovci ci conosce? sa chi siamo ? dopo tanti anni come sono cambiati i nostri contatti?

Doborovci ha voglia di conoscerci? Ci rapportiamo sempre alle solite persone?

Cosa possiamo fare per raggiungere chi ci guarda da lontano ma non ci ha mai parlato?

Siamo limitati ad una certa zona geografica di Doborovci oppure siamo dinamici?



INCONTRI PUBBLICI


Negli ultimi due anni l’AVIP ha deciso di provare delle nuove esperienze per raggiungere o almeno tentare di raggiungere gli abitanti di Doborovci che in questi anni non ci conoscevano, oppure sapevano soltanto che alcuni italiani venivano per far giocare i bambini.

Per fare qualche passo in più nell’estate 2009 sono stati proposti due incontri pubblici: uno di Doborovci alta e uno di Doborovci bassa, sostenuti ed organizzati anche dai consigli di villaggio.

Le due esperienze sono state molto diverse tra loro:

in Doborovci alta per la prima volta l’avip è stato ospitato nella sala nuova del Consiglio di villaggio, non c’erano donne, erano presenti circa 25 maschi adulti con qualche ragazzo giovane incuriosito dal nostro arrivo.

Dopo la presentazione dell’associazione ed alcuni interventi, non vi sono state domande e ci hanno soltanto manifestato il desiderio di avere un campo sportivo per permettere ai ragazzi di giocare. Le risorse dal Comune sono state promesse ma concretamente nulla è stato fatto, da segnalare che non è stato ancora individuato il terreno su cui l’eventuale campo potrà sorgere.

In sostanza all’avip è stato chiesto un contributo per realizzare questo progetto.

In Doborovci bassa invece la serata è stata completamente diversa, in quanto oltre alla presentazione dell’avip, è stata presentata l’esperienza vissuta dai ragazzi di doborovci nella marcia Tuzla – Srebrenica, ragazzi sia del villaggio e sia del campo profughi hanno documentato con foto e video la loro marcia, sostenuti da Habib che li ha invitati a partecipare e poi anche a testimoniare la loro esperienza. La sala utilizzata è stata quella polivalente vicino alla scuola in fase di restauro.

La partecipazione numerosa sia di maschi, donne e di giovani e ragazzi.

(da segnalare anche l’orgoglio del consiglio di villaggio appena eletto che ha visto utilizzare per un uso culturale e formativo quella sala).

Tutti si sono fermati fino alla fine e con tanta attenzione hanno seguito i vari interventi.

Questo clima e il buon esito è stato sicuramente determinato anche dall’entusiasmo nel nuovo consiglio di villaggio di Doborovci bassa che ha pubblicizzato l’evento.

Nonostante fosse meno forte l’esperienza in Doborovci alta, a lungo andare nel tempo e dati anche gli sviluppi nei rapporti con il Comune di Sant’Angelo per il futuro e possibile gemellaggio, è stato l’inizio di una svolta nei rapporti in questa parte di Doborovci.

Siamo stati visibili in questa occasione perché abbiamo scelto di andare da loro e questo è stato importante.

Da segnalare anche l’iniziativa del cineforum nella sala polivalente di Doboborvi Bassa nell’estate 2009 che ha avuto successo tra i ragazzi: importante vedere bene prima il film e valutarlo insieme prima di proiettarlo.

Per riguarda invece l’incontro avuto nell’estate 2010 nella sala polivalente nonostante Mario Fiorin avesse proiettato le immagini della marcia Tuzla- Srebrenica 2010 è sembrato che non ci fosse quell’attenzione e quella partecipazione che invece si era respirata la prima volta. Potremmo analizzare insieme le cause di tale comportamento.


Una serata nella settimana estiva 2010 è stata dedicata alla “cena sotto le stelle”: (su iniziativa di Fatima e Nerma che si sono adoperate per contattare le gentili signore Bosniache), la cena è stata organizzata per l’avip dalle donne di doborovci alta che hanno preparato una splendida tavolata, hanno danzato, cantato e si sono fermate con noi fino a tardi in un clima di profonda amicizia e simpatia.

Da segnalare che oltre alle signore che si sono fermate a cena con noi, alla serata erano presenti i membri del consiglio di villaggio di Doborovci alta ma anche il presidente di Doborovci bassa nelle veste di musicista.




ANIMAZIONE – strumento per aumentare il dialogo con la comunità

Confermata l’importanza delle attività nel campo sportivo nel corso della settimana; però il limite che si fa sempre più notare è che fare attività soltanto in campo sportivo è un “lusso” limitato a pochi bimbi o ragazzi anzi solo a quelli che abitano in “centro” e che possono leggere il programma o passare da Krusko direttamente ad informarsi giorno per giorno.

Si è cercato di estendere le zone in cui vengono messi i manifesti sulle varie iniziative però è vero che le nostre attività dovrebbero distribuirsi geograficamente in modo più ampio in Doborovci. Su questo arriva il suggerimento da altri gruppi del provinciale che fanno attività itinerante proprio per superare questo ostacolo.

Nell’estate 2010 la nostra presenza in Doborovci alta è stata rafforzata:

due pomeriggi sono stati dedicati ai concorsi d’arte rivolti sia a bambini e sia a ragazzi, con una numerosa partecipazione. Ricordo con simpatia le parole di una mamma che ha detto – tramite fatima – che il suo piccolino di tre anni non ha dormito la notte per la gioia nell’aver trascorso il pomeriggio con gli italiani e gli altri bimbi a colorare (visto che di solito è a casa con la mamma ed è spesso solo).

Un elemento molto positivo: alle attività in Doborovci alta hanno partecipato anche i ragazzi di Doborovci bassa che nonostante il caldo ed il sole erano presenti con puntualità all’inizio dei concorsi.

La presenza poi dell’AVIP in più occasioni in Doborovci alta ha anche favorito l’interesse dei giovani alla partecipazione dei giochi senza frontiere che nel 2010 sono stati a Petrovo: in realtà questa richiesta inizialmente aveva causato delle difficoltà in quanto l’avip si era già attivato per recuperare una sola squadra in Doborovci Bassa e una sola squadra in Vranovic.

Dato la rinuncia di tutti i ragazzi di Vranovic l’avip ha potuto inserire i giovani di Doborovci Alta per la squadra dei ragazzi più grandi e quindi farli partecipare.

Anche questa nuova esigenza è stata una bella sorpresa ed un nuovo segnale positivo.


GIOVANI BOSNIACI

Va evidenziata l’importanza di fare delle attività in cui volontari italiani e giovani bosniaci collaborano insieme; i giovani bosniaci sono risultati importanti nel gestire meglio i ragazzini o magari spiegare loro le modalità di svolgimento del gioco o del corso.

Esempio pratico sia le attività del mattino in campo sportivo, sia la gestione dei tornei di calcio, sia le squadre per i giochi senza frontiere.

Inoltre questa collaborazione – aumentata nel tempo ha fatto si che i ragazzi bosniaci fossero diventati protagonisti e non solo collaboratori e questa è la cosa principale.

Il summer camp inoltre ha aperto un nuovo scenario che molto probabilmente aumenterà il dialogo tra l’avip e i giovani.



Altro sviluppo importante in Doborovci alta si è costituito un gruppo di giovani, Fatima la nostra interprete è la presidente e l’AVIP ha deciso di incoraggiare questi ragazzi donando loro un video proiettore che è stato utilizzato sia da noi volontari durante la settimana ma viene tutt’ora utilizzato dai ragazzi per dei cineforum.




CASI SOCIALI:

come è cambiato il modo di gestire questi casi sociali anzi meglio dire:

come è cambiato il modo di conoscere ed avvicinarsi alle persone in difficoltà di Doborovci?


Da sempre l’avip si è interrogato sul modo migliore di affrontare questo aspetto della nostra attività.

Non è facile trovare una risposta che vada incontro anche alle diverse posizioni che ci sono state e ci sono all’interno del nostro gruppo. Però la maggioranza dei volontari si è sempre espressa sulla volontà di procedere nel sostenere – seppure in modo molto limitato- finanziariamente queste persone che versano in stato di disagio e di gravi difficoltà economiche /sanitarie e mediche.


Alcuni anni fa il consiglio di villaggio (l’unico allora presente) forniva i nominativi di tali persone e l’avip lasciava delle buste al presidente del consiglio di villaggio da consegnare a domicilio.

Nel corso degli ultimi anni è stata chiesta una maggiore chiarezza nelle esigenze pratiche dei diversi casi sociali sia per capire e conoscere di più le persone aiutate, sia per maggiore trasparenza anche verso i nostri amici e sostenitori. È stato quindi chiesto al consiglio di villaggio una sintetica descrizione delle necessità delle varie persone da aiutare. Di solito per la consegna diretta l’avip dedicava il pomeriggio del sabato (quindi il giorno prima del rientro in italia dopo la settimana estiva) : vari gruppi di volontari accompagnati dal presidente del consiglio di villaggio o dai consiglieri andavano in visita ai vari casi sociali. Purtroppo il tempo era poco e molto spesso si consegnavano i contributi sull’uscio di casa o al malato oppure al familiare che ci accoglieva., senza lunghi discorsi e contando i minuti.

Tenuto conto che gli interventi nel tempo sono aumentati e quindi è aumentata anche la cifra destinata a tali interventi c’è stata l’esigenza di mutare le modalità di intervento.

Nell’estate 2009 i casi sociali sono raddoppiati in quanto i consigli di villaggio sono diventati due: e nel rispetto dell’ottica di lavoro equilibrata il gruppo ha deciso di seguire 6 casi sociali in Doborovci alta e 6 in Doborovci bassa.

Sono stati chiesti di 12 nomi ai due consigli di villaggi e quindi una sintesi sulle necessità delle 12 persone da aiutare.

Nell’estate 2009 è rimasta ferma la scelta di consegnare direttamente tramite diversi gruppi di volontari i contributi: i volontari quindi hanno conosciuto le persone e raccolto maggiori informazioni sulla situazione finanziaria, familiare, medica delle persone aiutate. La consegna è sempre avvenuta alla presenza di un rappresentante del consiglio di villaggio competente.

Questo ulteriore passo in più è stato importante però non è stato del tutto sufficiente in quanto le persone che venivano scelte ed indicate dai consigli di villaggio, in alcuni casi non apparivano molto bisognose.

Di certo non possiamo pretendere di conoscere in toto la vita di queste persone, come pure è sbagliato giudicare da alcuni indizzi rubati da un veloce dialogo la realtà di tali persone.

Passata la settimana estiva 2009 e fatta una approfondita riflessione nell’estate 2010 si è cercato di impostare diversamente il contatto con le persone da aiutare.

Si è deciso quindi di visitare prima le persone per conoscerle meglio, verificare la descrizione che ci veniva fornita dai consigli di villaggio, capire le necessità materiali dei casi da aiutare e valutare all’interno del gruppo l’importo da dare ad ogni caso sociale e la destinazione specifica dell’aiuto.

Il lavoro è stato impegnativo perché durante la settimana già dal secondo giorno gruppi di volontari quotidianamente andavano a trovare queste persone. I volontari che hanno fatto visita a queste persone hanno compilato una apposita scheda che è stata poi letta durante le riunioni serali da Krusko.

Il gruppo quindi ha stabilito degli interventi in modo molto diversificato:

un alcuni casi abbiamo fatto direttamente la spesa, in altri abbia lasciato presso l’emporio locale una somma che poteva essere utilizzata per acquisto di generi di prima necessità, in altri abbiamo comperato pannoloni, in altri abbiamo acquistato la legna…

interventi più mirati e anche più adatti ad ogni caso sociale.


Tale nuova impostazione ha permesso a noi volontari di conoscere realtà nuove di Doborovci, nuove persone e prendere maggiore confidenza anche con il territorio di Doborovci.


Bella sorpresa avvenuta in Doborovci alta:

durante la consegna di un contributo ad un caso sociale, vicino all’abitazione del capo villaggio Rukib, lo abbiamo incontrato e lui tutto orgoglioso ci ha chiesto di seguirlo perché voleva mostrarci la spendida vallata (che io non avevo mai visto) che si vede da casa sua, la sua stalla, il suo orto.

Avere il tempo di stare con le persone ed lasciare loro la calma di farsi conoscere con i loro tempi è una cosa importantissima. Peccato che il tempo non sia mai sufficiente nella settimana estiva.


Suggerimenti emersi nel corso delle riunione dopo la settimana estiva 2010:

creare un’anagrafe che raccolga le schede dei casi sociali aiutati (Questo anche al fine di capire se le persone sono le stesse oppure se c’è il cambio) e per informare maggiormente chi ci sostiene.

Creare un’equipe specifica che segua queste persone anche con visite durante l’anno.

Continuare a diversificare gli interventi e seguire l’impostazione sperimentata nel 2010.




RAPPORTI CON IL DIRETTORE DELLA SCUOLA

La nomina del nuovo direttore della scuola in Doborovci ha portato aria fresca e nuovo entusiasmo.

Il direttore è un ragazzo giovane e molto attento e puntuale nel seguire le proposte fatte all’avip e le diverse iniziative tra cui: il progetto scuole 2010/2011; la consegna della TV e del lettore DVD fatta dall’avip nel 2010; la consegna dei libri grazie al contributo donato nell’agosto 2010.

L’intraprendenza e le nuove proposte che il Direttore della scuola ci ha fatto hanno dimostrato la sua volontà di cambiare le cose del passato e lavorare nel pieno interesse degli alunni.

Inoltre tra gli insegnanti di Doborovci c’è anche Fatima oltre all’insegnante di educazione fisica che già conosciamo e quindi collaborare con la scuola ora è diventato più stimolante.



Rapporti con i consigli di villaggio:


Inizialmente l’AVIP era molto perplesso difronte alla scelta di Doborovci di dividere le due realtà.

In realtà avere queste due collaborazioni ha portato nuovi stimoli sia nei rapporti con l’AVIP sia anche nei rapporti tra le due realtà di Doborovci.

Si sono stimolati a vicenda: questa è l’impressione che in alcuni casi abbiamo avuto.

Inizialmente in Doborovci bassa le nuove cariche hanno portato entusiasmo, proposte nuove tra cui il lavoro di restauro della sala polivalente (fatto anche grazie a tanti volontari che hanno messo tempo e lavoro). Inoltre da segnalare che questo progetto non solo interessa Doborovci bassa ma anche gli alunni della scuola che finalmente hanno una loro palestra.

L’avip crede ed ha creduto molto a questo progetto tanto che abbiamo anche finanziato con un contributo i lavori in corso.

L’iter che sta portando poi al gemellaggio ufficiale tra Sant’Angelo di Piove e Doborovci (intesa come Alta e Bassa) ha anche stimolato i due consigli di villaggio a darsi da fare con incartamenti, delibere e riunioni, tutto perché il gemellaggio diventi presto ufficiale.

Da segnalare che l’AVIP sinora ha sempre cercato di incontrare di consigli di villaggio insieme senza fare differenze ed affrontando con trasparenza gli argomenti alla presenza di tutti sia che riguardassero una parte o l’altra.

Marianna Masiero



Relazione su Novi Vinodolski

Relazione su Novi Vinodolski al congresso AVIP 5 febbraio 2011

Dalla nascita dell’ AVIP i viaggi in questo paese della Croazia si sono susseguiti senza mai interrompersi, per aiutare i profughi provenienti dalle zone di guerra e per dare una mano ai bambini e ragazzi ospiti dell’ istituto Mazuranic . Dopo il 96 quando ormai i profughi se ne erano andati e l’AVIP concentrò le sue energie in Bosnia si scelse di continuare a seguire i piccoli ospiti del Mazuranic. Non potevamo abbandonarli. Ancora oggi l’AVIP fa visita 3-4 volte l’anno. Ovviamene nel corso del tempo gli obiettivi sono cambiati ma ritengo che alcune delle motivazioni che ci spinsero a continuare siano ancora molto valide.

La possibilità di stare insieme per due giorni conoscendoci meglio, i “vecchi “che raccontano agli ultimi arrivati dei nostri progetti. In questi fine settimana chi, per vari motivi, non può andare in Bosnia può respirare l’essenza della vita dell’AVIP. Alla base, però, del nostro andare in Croazia c'è la voglia di stare insieme e di aiutare i ragazzi del Mazuranic. Il gioco, piccoli lavori , far loro la merenda, portare dei regali, farsi delle foto,fare una passeggiata al mare sono le piccole cose che facciamo con loro. Nel tempo le condizioni di vita dell’ istituto sono notevolmente migliorate sia dal punto di vista logistico che umano. Lavori di ristrutturazione, personale più preparato guidato per molti anni da Kruna,(ora in pensione) hanno reso migliore la vita dei piccoli ospiti. Ma manca quel calore umano che solo una famiglia può dare,manca quella cerchia di affetti Che nessuno può sostituire. Noi nel nostro piccolo cerchiamo di far capire loro che nel mondo ci sono persone che,anche senza legami, si interessano a loro e cercano di fargli vivere qualche momento di Gioia e serenità. A noi bastano i loro sorrisi e i loro grazie. Con il nuovo direttore, che ci sembra molto disponibile, continueremo le nostre attività in Collaborazione con lui con lo scopo di migliorare i nostri rapporti di amicizia e affetto con I nostri piccoli amici e con il personale che si è sempre dimostrato molto disponibile con noi. Di grande aiuto ci sono alcune persone che non riescono a partecipare alla vita associativa Ma si impegnano molto per questo progetto rendendo minimo l’ impegno finanziario dell’ AVIP che comunque non è mai mancato. La raccolta del materiale che serve per confezionare i pacchi regalo che ormai consegniamo da qualche anno è un ottimo modo per far conoscere a molti l’ operato dell’AVIP.

Per il 2011: consegna dei pacchi regalo per metà marzo piccole iniziative durante i nostri viaggi (per esempio una pizza al sabato sera tutti insieme) corrispondenza con scuola? ospitalità a Pasqua?

Varie ed eventuali.

Emanuela Meneghetti

ASSEMBLEA 5 FEBBRAIO 2011 Relazione del Presidente

ASSEMBLEA 5 FEBBRAIO 2011

Relazione del Presidente

Premessa
L’Assemblea di oggi, per l’approvazione del Programma Annuale 2011, si svolge in un momento particolare per l’AVIP: l’iscrizione all’anagrafe Onlus, approvata nel novembre, è un passaggio fondamentale nel nostro cammino di volontari per la pace.

La qualifica di Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) è il riconoscimento dell’evoluzione e della crescita della nostra associazione. Sono passati più di 18 anni dalla fondazione: siamo cresciuti quantitativamente (per l’entità dei progetti attuati e delle azioni di aiuto realizzate), ma siamo cresciuti anche qualitativamente, diversificando i nostri ambiti di intervento, cercando sempre una visione di sistema, sforzandoci di migliorare il nostro metodo di azione, correggendo di volta in volta i nostri errori.

Essere Onlus significa anche avere un’importante posta in gioco:

  • Da una parte: possiamo beneficiare dei vantaggi di questa condizione giuridica, per usufruire delle varie possibilità di partenariato con altre associazioni e degli eventuali finanziamenti istituzionali.

  • Nello stesso tempo dobbiamo mantenere le caratteristiche che hanno sempre contraddistinto il nostro “gruppo” in tutti questi anni. Dobbiamo evitare la burocratizzazione dell’AVIP, per confermare il nostro stile, il nostro metodo di azione, che ci ha sempre visti condividere tutti insieme i momenti decisionali e i momenti operativi.

  1. COSA FARE

Dato il particolare contesto in cui ci troviamo, è giusto tracciare le linee della nostra attività nel 2011 tenendo sempre lo sguardo su quello che abbiamo fatto in questi 18 anni, dalla nascita dell’associazione fino ad oggi

  • Alcune conferme

Abbiamo iniziato il nostro cammino con gli interventi a favore profughi vittime della guerra in ex Jugoslavia, mediante la consegna diretta di aiuti materiali, con la nostra presenza personale e la vicinanza umana, con la testimonianza per la pace e la non violenza come supremo valore da difendere sempre. In tutti questi anni questo è stato il fulcro attorno al quale ruotavano tutte le altre azioni.

  • Alcune trasformazioni

Un po’ alla volta abbiamo capito che bisognava dare un orizzonte più ampio alle nostre azioni. Confermando e sviluppando i nostri interventi concreti sul piano umanitario, abbiamo capito che era necessario agire, tra di noi e nel contesto della nostra comunità, per una sempre più ampia e convinta conoscenza e consapevolezza rispetto ai problemi della pace, dell’aiuto ai più deboli, della testimonianza della solidarietà e del dialogo per vincere sulle divisioni e sui conflitti. Perciò abbiamo sempre più valorizzato le iniziative di informazione e sensibilizzazione sulle complesse dinamiche tuttora presenti in Bosnia, sulle altre emergenze e conflitti nelle diverse aree geografiche, sul significato delle azioni di dialogo tra le persone e tra i popoli, che devono essere vissute nell’impegno personale e nel coinvolgimento collettivo.

Sul piano operativo, ribadiamo l’importanza della nostra adesione al Comitato di Sostegno alle Forze ed Iniziative di Pace, che ci vede partecipi e protagonisti di azioni ad ampio raggio nei progetti di solidarietà e di dialogo nelle due comunità di Gračanica e Petrovo in Bosnia.

Si tratta di esperienze che ci portano a vedere con chiarezza e convinzione il cammino che possiamo fare in questi mesi. Un cammino che deve avere alcuni punti fermi.

  1. Consolidamento interno

Dobbiamo rafforzare sempre la condivisione, sia nei momenti decisionali, sia nella partecipazione diretta alle attività. Sarà giusto valorizzare le diverse competenze di ciascuno, secondo le caratteristiche personali e secondo la divisione dei compiti; ma dovremo sempre considerarci coinvolti e responsabili in modo paritario in una bella esperienza umana di solidarietà.

  1. Allargamento
    I nostri ambiti di intervento sono già molto ampi e diversificati; ma questo non ci impedisce di avere sempre uno sguardo attento a cogliere nuovi stimoli e nuove opportunità. Sia nelle nostre primarie azioni in Bosnia, a Doborovci come a Gračanica e Petrovo, sia in Croazia a Novi Vinodolski, dobbiamo ogni volta comprendere come i nostri progetti non siano solo momentanee azioni di assistenza o beneficenza, ma possano essere linfa per una crescita civile in un vero contesto di pace. Inoltre, possiamo di volta in volta individuare quali nuove attività possano far progredire il mostro cammino per la solidarietà e la pace.

Allargamento può significare anche crescita numerica del gruppo. In tutti questi anni abbiamo visto un significativo turn-over tra i volontari aderenti o vicini all’AVIP. Però, col tempo, alcune adesioni si sono confermate come un punto fermo nella nostra vita associativa e nelle nostre attività. Comunque possiamo legittimamente domandarci se sia il caso di cercare nuove adesioni, sia in un’ottica interna per avere una crescita numerica nel gruppo, sia in un ottica esterna per offrire anche ad altri la possibilità di vivere un’esperienza così importante.

  1. Mettersi in rete

Siamo già inseriti nella realtà importante del Comitato di Sostegno alle Forze ed Iniziative di Pace. E’ giusto e opportuno confermare questa adesione, valorizzando i momenti in cui tutti i volontari, al di là delle riunioni formali di coordinamento, condividono con altri gruppi esperienze, impegno comune, scambio di riflessioni e di prospettive.

Dobbiamo inoltre cercare e valorizzare i rapporti e la collaborazioni con le altre organizzazione che sono impegnate nel campo della pace e della solidarietà, sia nella società a noi più vicina sia sul versante internazionale.

  1. IL MODO DI OPERARE

  • Col passare del tempo abbiamo capito sempre di più che la validità e l’efficacia delle nostre azioni all’esterno dipendono molto da come riusciamo a lavorare all’interno del gruppo. II nostro impegno per la pace è un dono da fare agli altri, ma è prima di tutto un dono da fare a noi stessi: sempre più dobbiamo abituarci a superare i nostri individualismi, per saper gestire in un confronto leale le diversità di opinione e di sensibilità. Perciò dobbiamo valutare se sia necessario lavorare sulle dinamiche di gruppo, per abituarci a socializzare entusiasmi e criticità, per essere sempre attenti allo stato di salute delle relazioni interpersonali.

  • In questi anni abbiamo migliorato gradualmente le nostre competenze nell’impostare e realizzare progetti. Però dobbiamo tener conto della complessità delle azioni che dobbiamo affrontare (a più di quindici anni dalla fine della guerra, la vera pacificazione non è ancora arrivata), e nello stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che la qualifica di Onlus ci impone compiti più alti. Perciò dovremo dedicare ancora tempo ed attenzione per conoscere sempre meglio la situazione e i problemi della comunità in cui operiamo.

3. STRUTTURA INTERNA E UTILIZZO DELLE OPPORTUNITÀ ONLUS

La nuova condizione di Onlus, con gli aspetti di ufficialità che essa comporta, comprende anche la valorizzazione di tutti gli aspetti organizzativi e gestionali previsti dalla Statuto. Si tratta sia degli adempimenti riguardanti l’Assemblea, per il Programma Annuale e per il Bilancio, sia del funzionamento delle forme di rappresentanza, cioè Presidente e Consiglio Direttivo. Inoltre dovremo utilizzare la qualifica di Onlus, come rispetto di determinate modalità operative, ma anche come attenzione alle varie opportunità che si presenteranno per sviluppare con risorse nuove e più ampie il nostro campo d’azione.

  1. CONCLUSIONE
    Queste brevi riflessioni sono solo un punto di partenza. Abbiamo sempre lavorato nella corresponsabilizzazione di tutti. Adesso, per avere buoni risultati da questa assemblea, siamo coinvolti tutti allo stesso modo per individuare la strada migliore per un proficuo cammino dell’AVIP.