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giovedì 5 aprile 2012

RADIO RAI 3 - OMAGGIO A SARAJEVO



Da Elisa Giubilato del Comitato provinciale
Ciao Michele

Cari tutti,

oggi è il ventesimo anniversario dell'inizio dell'assedio di Sarajevo.
Vi inoltro qui sotto una mail di Viviana che segnala uno speciale su RadioTre domani, inoltre su Osservatorio Balcani trovate una raccolta di articoli su questa ricorrenza:

http://www.balcanicaucaso.org/Dossier/Bosnia-vent-anni-dopo

Un saluto,
Elisa





CIAO ELISA FORSE SARETE GIA' SUPER INFORMATI MA SE VUOI GIRARLO MAGARI A QUALCUNO INTERESSA:

DOMANI 6 APRILE SU RADIO RAI 3

A ventanni dall'inizio del lungo assedio alla capitale della Bosnia multietnica, venerdì 6 aprile una giornata di idee, voci, ricordi e suoni.

Alle 11.30 a Radio3Mondo il documentario Viaggio nel paese che non c'è più di Isabella Rinaldi
--
Alle 14.00 a Wikiradio il racconto di Azra Nuhefendic, scrittrice bosniaca
--
Dalle 15.00 alle 18.00 speciale Fahrenheit con Marino Sinibaldi sulla città dove è finito il Novecento.



mercoledì 4 aprile 2012

Rainews24, Sarajevo, 20 anni dopo



A venti anni dal più lungo assedio della storia bellica moderna, Sarajevo cerca ancora un futuro diverso. Reportage di Mauro Merosi
Sarajevo, 20 anni dopo

Source: rainews24.it


mercoledì 1 settembre 2010

Pubblicazione del diario di Srebrenica su OBC

E' stato pubblicato completamente il diario giornaliero di Mario Fiorin dell'esperienza della marcia verso Srebrenica a luglio 2010 su Osservatorio sui Balcani. Questo è il link. 

Ciao a tutti Michele

giovedì 27 maggio 2010

TG2 Dossier "Bosnia 2010"

Da Mario Fiorin: 


Come avevo promesso, trasmetto l'indirizzo internet per TG2 DOSSIER sulla Bosnia.

http://www.tg2.rai.it/dl/tg2/RUBRICHE/PublishingBlock-8f49a286-7527-4264-9979-72b4aca618d8.html

Saluti. Mario 


"Dopo la guerra di 15 anni fa la Bosnia fa i conti con un presente ancora ancorato al fantasma del dolore del passato"
 

lunedì 15 giugno 2009

"Adopt Srebrenica"- un progetto di dialogo e convivenza

Dal sito della fondazione ALEXANDER LANGER.
Il progetto „Adopt Srebrenica“ è promosso e sostenuto dalla Fondazione Alexander Langer di Bolzano/Italia e dall’associazione Tuzlanska Amica di Tuzla/Bosnia Erzegovina. L’idea della collaborazione è nata nel 2005 in occasione della consegna del Premio Internazionale Alexander Langer a Irfanka Pašagić. In quel periodo è emersa anche la volontà di riportare l’attenzione internazionale a Srebrenica, avviando un progetto di partnerariato con la città che prevede un coinvolgimento attivo di amministrazioni pubbliche e associazioni italiane e internazionali.
Leggi tutto...

giovedì 21 febbraio 2008

Provinciale a Sant'Angelo lunedì 25 febbraio

Elisa Giubilato scrive:

Carissimi,

vi informo che il prossimo coordinamento provinciale si terrà a Sant'Sngelo di Piove lunedì 25 febbraio alle ore 21.15.

Si discuterà in particolare dell'organizzazione degli appuntamenti per il prossimo viaggio in Bosnia (1-2 marzo) cioè principalmente: riunione progetto scuole, riunione maratona, incontro con i sindaci di Gracanica e Petrovo (per inizio progetto sminamento e gemellaggio trilaterale con prov.Padova).
Inoltre discuteremo degli sviluppi dei rapporti con la Provincia di PD (ieri sera una delegazione del provinciale ha incontrato l'assessore Fecchio, che con buona probabilità prenderà parte al prossimo viaggio).

Un abbraccio e a presto

Elisa

venerdì 16 novembre 2007

Corso di bosniaco

Da Elisa Giubilato
ciao, questa è una bella proposta che arriva da Viviana..

ciao elisa, questo mi è arrivato da un ragazo che è venuto in bosnia
con qualche volta....forse potrebbe interessare anche ad altri comitati
padovani
Viviana

IL COLLETTIVO VAGABONDI DI PACE ORGANIZZA

CORSO DI LINGUA E CULTURA BOSNIACA ED EX-JUGOSLAVA A PARTIRE DA LUNEDI' 20 NOVEMBRE 2007

IL CORSO SI TERRA' AL LUNEDI' SERA PER 3-4 LUNED' AL MESE DAL 27 NOVEMBRE FINO A FINE MAGGIO PER UN TOTALE DI 20-25 LEZIONI

COSTO: 4 EURO ALL'ORA (8 EURO A LEZIONE) I PROVENTI DEL CORSO SERVONO A COPRIRNE LE SPESE (DISPENSE,
CD, DVD) E A FINANZIARE IL PROGETTO DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE "GIOCHAMO LA PACE – IGRAMO MIRU"

IL CORSO E' APERTO A TUTTI

ORARIO 19:30-21:30 LUNEDI' SERA
C/O "RAZZISMO STOP"
VIA GRADENIGO 8, PADOVA

PER INFORMAZIONI:

MARCO 3807078045

jezik_pad@vagabondidipace.org


Il corso prevede l'isegnamento della grammatica di base bosniaca, la formazione di un vocabolario minimo di 1000 parole, colloqui di esercitazione, la conoscenza della cultura e storia della Bosnia e della Ex-Jugoslavija tramite documenti, racconti, poesie, canzoni, filmati
Nell'ambito del corso verrà fornita la dispensa di grammatica, un minivocabolario, materiale audio visivo (canzoni, film, documenti storici filmati e scritti) su supporti cartacei, cd e dvd

lunedì 5 novembre 2007

Reportage maratona su "Il Reporter"

Da Elisa Giubilato

Ciao a tutti,

vi informo che al sito

http://www.ilreporter.com/

troverete la prima puntata del reportage di Luca Ferrari sull'ultimo viaggio in Bosnia (a cui ha partecipato con Idemo) e sulla maratona, ed un altro suo breve articolo sulla Bosnia. Le prossime due puntate del reportage usciranno sullo stesso sito mercoledì 7 e venerdì 9 novembre.
Se aprite la sezione Fotogallery, alla voce Viaggio in Bosnia ci sono anche alcune foto di Luca.

Buona settimana,

Elisa

lunedì 22 ottobre 2007

Dall'Ambasciata d'Italia, Sarajevo: Maratona Spreca 2007

Ricevo da Elisa Giubilato e pubblico volentieri:

Gentili organizzatori,
a nome dell'Ambasciatore Alessandro Fallavolita, ho il piacere di esprimere il sostegno e l'apprezzamento dell'Ambasciata d'Italia in Bosnia Erzegovina per la vostra iniziativa di domani, che contribuisce a creare un clima di riconciliazione tra le diverse comunità etniche della Bosnia Erzegovina.
Un saluto particolare ai partecipanti italiani, con l'auspicio di poter ricevere da voi notizie su come si sia svolta l'iniziativa.
Ancora auguri e a presto,

Tommaso Andria
Primo Segretario - Vice Capo Missione
Ambasciata d'Italia, Sarajevo

giovedì 18 ottobre 2007

Bosnia Erzegovina: 50mila euro per lo sminamento

Padova, 16 ottobre 2007
Liberare 30mila metri quadrati di terra bosniaca dalle mine che, a distanza di undici anni dagli accordi di Dayton, continuano a mietere vittime, a impedire di coltivare i campi e allevare bestiame, a tenere lontani i turisti. E’ questo l’obiettivo di un progetto, di cui si è fatta promotrice la Provincia di Padova su proposta dell’assessore alla cooperazione internazionale Mauro Fecchio, che porterà in Bosnia Erzegovina 50mila euro per lo sminamento del territorio lungo il fiume Spreca, confine tra il Comune di Gracanica (gemellato con la Provincia di Padova), nel cantone di Tuzla, nella Federazione di Bosnia Erzegovina, e il Comune di Petrovo, nella regione di Doboj, nel territorio della Repubblica serbo-bosniaca. Il progetto è stato finanziato con 40mila euro dalla Regione Veneto, 7mila dalla Provincia di Padova e 3mila dal Comitato di Sostegno delle forze e iniziative di pace della provincia di Padova ed ha come partner locali i Comuni di Gracanica e di Petrovo, la protezione civile bosniaca e l’Ufficio BHMAC (ente che segue operativamente la fase dello sminamento e del controllo). Gracanica e Petrovo hanno sottoscritto, il 1. settembre 2006, insieme ad altre municipalità serbe e musulmane, il protocollo di Doboj, con l’obiettivo di collaborare per reperire fondi internazionali per lo sminamento del fiume Spreca e risolvere così un grave problema che paralizza l’attività agricola, la fruizione dei boschi, lo sviluppo dell’economia e del turismo. La zona, proprio per la sua collocazione di confine tra territori abitati da diverse etnie, fu teatro nel periodo bellico di una violentissima contesa tra le parti avverse. “Questo progetto - spiega Fecchio – contribuirà sensibilmente non solo alla sicurezza della popolazione, ma anche allo sviluppo economico del territorio e alla ripresa di quella convivenza pacifica multietnica e multiculturale che caratterizzavano la Bosnia Erzegovina prima della guerra, rimediando in parte a quelle contraddizioni che gli accordi di Dayton, pur ponendo fine a un sanguinosissimo conflitto, hanno sancito”. Si calcola che in tutta la Bosnia Erzegovina vi sono ancora circa 670mila mine disseminate nel terreno. L’assessore Fecchio si recherà personalmente in Bosnia Erzegovina per partecipare, sabato prossimo, 20 ottobre, alla maratona “Eko – Spreca 2007”, che rappresenta una simbolica occasione di incontro fra territori a maggioranza serba e musulmana, anche per valutare la possibilità di un’estensione del gemellaggio con Gracanica. “In una situazione che rimane di grande precarietà – conclude Fecchio – nella pressoché totale indifferenza della comunità internazionale, le comunità locali europee possono fare molto per portare finalmente una vera pace a queste popolazioni così duramente provate da un lungo ed estenuante conflitto”.
Tratto dal portale Provincia di Padova

giovedì 11 ottobre 2007

comitati comunali, i viaggi, i campi di lavoro …

I comitati comunali svolgono la loro attività nei villaggi delle municipalità di Gračanica e di Petrovo.

In Bosnia, collaboriamo con le istituzioni e la società civile bosniaca per promuovere insieme la crescita del tessuto sociale attuando gemellaggi e intrecciando relazioni tra realtà amministrative, scuole e altre associazioni (come scout o club sportivi) italiane e bosniache, sia dell’area a maggioranza serba sia di quella a maggioranza musulmana. Cerchiamo in questo modo di creare tra loro momenti di incontro e vicendevole scambio. In Italia ci occupiamo di sensibilizzare ed informare le persone sulla storia recente e sulla situazione attuale della Bosnia.

Nei nostri viaggi intessiamo relazioni con istituzioni e rappresentanti della società civile e delle associazioni bosniache, con i quali organizziamo la settimana estiva con giochi e attività di animazione per bambini e ragazzi e attività culturali e formative rivolte a tutta la popolazione. Inoltre proponiamo iniziative che coinvolgono tutti i villaggi bosniaci in cui sono presenti i volontari italiani: tornei sportivi multietnici e gite, che diventano occasione d’incontro tra le varie comunità etniche e nazionali. Individuiamo i bisogni più urgenti delle comunità locali e ci impegnamo a sostenere moralmente e materialmente i casi sociali.


Insomma con i nostri amici e collaboratori bosniaci ci si propone di realizzare progetti pensati insieme per favorire la crescita sociale e culturale nelle nostre società civili!




Maratona di Pace sui ponti della Spreča”


A dieci anni dalla fine del conflitto in Bosnia-Herzegovina, la collaborazione tra volontari italiani e bosniaci ha portato alla realizzazione, nel settembre 2005, della prima “Maratona di Pace sui ponti della Spreča”. La maratona ha attraversato villaggi a maggioranza serba e a maggioranza croato-musulmana, passando il ponte sulla Spreča, fiume che, al tempo del conflitto, è stato vera e propria linea del fronte e che oggi separa le due entità, Federazione BiH e Republica Srpska in cui è suddivisa la Bosnia. Il fiume assume nel progetto anche un valore ecologico in quanto negli anni post guerra è stato utilizzato come discarica a cielo aperto. In occasione della maratona sono state pulite le rive, per sensibilizzare sul problema dei rifiuti e sul tema dell’ecologia, percorso già iniziato dagli insegnanti nelle scuole del territorio.

Il 23 settembre 2006 si è svolta la seconda edizione della “Maratona di Pace sui ponti della Spreča”, come già accaduto l’anno precedente, alcune centinaia di concorrenti di tutte le età hanno superato un confine ideologico e si sono avvicinati ai loro “ex vicini di casa”. Più di 80 volontari sono giunti dall’Italia, accompagnati da una rappresentanza di comuni e provincia, un modo per gettare un ponte sulla diffidenza e il pregiudizio e per favorire il ritorno alla convivenza.


Il 20 ottobre 2007 si svolgerà la terza edizione dell’evento, che quest’anno speriamo possa coinvolgere un numero ancor maggiore di partecipanti italiani e bosniaci!







Progetto scuole … Ponti di Pace


Il “Comitato di sostegno alle forze e iniziative di pace” collabora da alcuni anni con scuole italiane e bosniache delle municipalità di Gracanica e Petrovo per la realizzazione di progetti e attività educative volte a favorire lo scambio culturale e la conoscenza reciproca. Molteplici attività sono state fino ad oggi svolte, scambio epistolare tra bambini italiani e bosniaci, un giornalino sul tema del “gioco”, raccolte di materiale didattico ed un lavoro basato sul cartone animato “Tulilem”, che stimola a riflettere sui temi interculturali e sul ruolo dei mass-media. Questa collaborazione è stata coronata con l’incontro tra i bambini e insegnanti delle scuole italiane e bosniache.

Dal 27 settembre al 1 ottobre 2007, 42 alunni e 12 insegnanti, rappresentanti tutte scuole bosniache coinvolte, sono stati accolti dai bambini delle scuole italiane e dalle loro famiglie. Gli alunni bosniaci hanno partecipato alle lezioni nelle scuole ospitanti, hanno conosciuto e giocato con i “colleghi” italiani e sono andati in gita a Cittadella e Venezia. Gli insegnanti si sono confrontati nel corso di una tavola rotonda sui temi del valore didattico-educativo dello scambio culturale, il rapporto tra bambini e televisione e il disagio degli insegnanti nella realtà scolastica odierna.


Il progetto “Scuole… ponti di pace” è il risultato di un intenso e fruttuoso lavoro di collaborazione tra i volontari del Comitato e i responsabili delle scuole italiane e bosniache, e rappresenta la realizzazione di una significativa attività di educazione alla pace e alla convivenza!




Il comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace


Il Comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace, è un coordinamento di comitati e associazioni presenti in diversi comuni delle province di Padova, Venezia e Treviso. Il Comitato provinciale, nato nel 1992 per alleviare l’emergenza della disastrosa guerra di Bosnia nella zona di Gračanica (Cantone di Tuzla – Bosnia Erzegovina), opera ancora oggi con l’obiettivo di aiutare la pace e la riconciliazione tra bosniaci musulmani, serbi ortodossi e croati cattolici.

I singoli comitati comunali svolgono la loro attività nei villaggi delle municipalità di Gračanica (zona a maggioranza croato-musulmana) e di Petrovo (Regione di Doboj, zona a maggioranza serba), attenti tanto alla propria missione in Bosnia, quanto alle relazioni con le nostre realtà territoriali ed amministrative.

Il comitato provinciale, coordinando la rete dei comitati, promuove attività ed iniziative comuni che diventano occasione, occasione per i villaggi bosniaci gemellati con i singoli comitati comunali, di avviare un processo di dialogo che favorisca la riconciliazione ed un impegno comune per lo sviluppo e per la costruzione di un futuro migliore per tutti i popoli della Bosnia Erzegovina.


Troverai maggiori informazioni sulle nostre iniziative nelle pagine interne del volantino!

.




Aderiscono al Comitato di Sostegno alle Forze ed iniziative di pace, i seguenti comitati comunali:

  • Perché no?” di Cittadella (PD)

  • A.V.I.P.” di S. Angelo di Piove di Sacco (PD)

  • Spalle Larghe” di Abano Terme (PD)

  • Unamano” di S. Giorgio in Bosco (PD)

  • Comitato di Piazzola sul Brenta (PD)

  • Comitato di Campo S. Martino (PD)

  • Nema Problema” di Conegliano(TV)

  • Idemo” di Mirano (VE

  • Idemo”di Villa del Conte (PD

  • Idemo” di Castelfranco Veneto (TV)

Per ricevere ulteriori informazioni e/o aiutarci nei nostri progetti:


Marianna Masiero: marima1981@virgilio.it

349-7225895

Elisa Giubilato: e.giubilato@gmail.com

348-7248632

Luigi Calore: luigicalore@tiscali.it

338-9640424


http://avipblog.blogspot.com/

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COMITATO DI SOSTEGNO ALLE FORZE E INIZIATIVE DI PACE della provincia di Padova

Via S.Lorenzo, 16-35010 Campo San Martino PD - C.F. 90004850286




Agire per la pace, in Bosnia


Ponti di pace

Padova-Gracanica-Petrovo

lunedì 1 ottobre 2007

"Sarajevo, mon amour" - 9 ottobre a Padova

La casa editrice Infinito Edizioni



Il "Comitato di Sostegno alle Forze e Iniziative di Pace" della Provincia di Padova


l'Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Padova


presentano



Sarajevo, mon amour


di Jovan Divjak



ntroduzione di Paolo Rumiz


traduzione di Gianluca Paciucci


con una ricca appendice cronologica e documentaristica



martedì 9 ottobre ore 20,45


presso l'auditorium del Liceo Artistico "Modigliani"


Via Scrovegni 30 - Padova



Interverranno:


prof. Angelo Lallo (autore de "Il tunnel di Sarajevo")


Mauro Fecchio (Assessore alla Cooperazione Internazionale e alle Politiche Giovanili della Provincia di Padova)


Sarà presente l'Autore



Jovan, il generale serbo che difese Sarajevo



Vivo da 40 anni nello stesso quartiere, a Sarajevo, a due passi da un'antica chiesa ortodossa e da una moschea del XVI secolo. E salendo appena, da casa mia, raggiungo il seminario cattolico. Prima della guerra, quest' armonia, nata dalla differenza, si ritrovava nella vita d'ogni giorno… Sarajevo m'ha aperto gli occhi. Ero stupito nel vedere una città così ricca di grandi qualità umane, soprattutto la tolleranza e la generosità».


La guerra, le figure fosche di Milošević, Karadžić e Mladić, ma anche le contraddizioni e i voltafaccia della componente musulmana durante il conflitto e i nazionalismi sorti dalla devastazione bellica sono rivelati e spiegati in un libro carico di pathos destinato a finire tra i grandi volumi di storia.


In questo libro, il militare serbo che difese Sarajevo, che ha "adottato" un nipote musulmano (foto di copertina) e ha fondato la più grande associazione nazionale per aiutare gli orfani di guerra, racconta le bombe, le tribolazioni dei civili, i doppi giochi dei politici bosniaci e della comunità internazionale, la miseria e il desiderio di una pace che in Bosnia non è ancora davvero arrivata.


«Che vuoi che ti dica, compagno Divjak. L'unica cosa che ci resta è l'amore per questa straordinaria terra e per questa città unica al mondo che tu hai difeso con onore e che continui a onorare occupandoti degli orfani di guerra. Posso dirti che ti ringrazio per quello che hai fatto e che fai, ignorando i briganti oggi al potere. Dirti che amo ancora quel luogo come se l'avessi lasciato ieri. Ci torno, e il tempo è come se non fosse passato. Per me è tutto come allora, quando vidi Sarajevo la prima volta sotto la Luna, sotto le ultime nevi dell'Igman» (dall'introduzione di Paolo Rumiz).



Con il patrocinio di: Camera di Commercio di Trieste, Fondazione Jacques Maritain, Associazione Progettarte, Provincia di Gorizia.


L'autore


Jovan Divjak, classe 1937, era colonnello quando, nel 1992, decise di lasciare l'esercito jugoslavo e di aderire a quello bosniaco per difendere la "sua" Bosnia Erzergovina dall'aggressione esterna. Nominato generale e numero due dello Stato maggiore bosniaco durante la guerra del 1992-1995, ha fondato nel 1994 l'associazione L'educazione costruisce la Bosnia Erzegovina, che aiuta gli orfani di guerra e di cui è presidente.


Il libro:
Collana: Orienti;
Titolo: Sarajevo, mon amour;
Autore: Jovan Divjak
Introduzione: Paolo Rumiz;
Traduzione: Gianluca Paciucci;
Caratteristiche: formato cm 15x21, brossura filo refe, copertina plastificata a colori;
Pagine: 272;
Prezzo: euro 18.00;
Isbn: 978-88-89602-24-9;
In libreria da: settembre 200


Per informazioni:


Infinito edizioni


06 9309839


320 3524918 (Maria Cecilia Castagna)


347 3807428 (Luca Leone)


info@infinitoedizioni.it


http://www.infinitoedizioni.it/

venerdì 28 settembre 2007

Bosnia agosto 2007 Le foto

Ecco le prime foto di AVIP in Bosnia Agosto 2007.
Forse le dimensioni non rendono giustizia ad alcune, ma cliccandoci sopra la foto diventa più granda.
op Non scandalizzatevi se ci sono momenti anche di relax ma voi lo sapete che è anche questo "venire in Bosnia".



Il fotografo è Marco nuovo acquisto del gruppo (che suonava la chitarra).
Ciao Michele

mercoledì 26 settembre 2007

Presentazione "Sarajevo mon amour" a Padova

Elisa Giubilato scrive:

Carissimi,

vi scrivo per informarvi che la presentazione del libro "Sarajevo mon amour" di Jovan Divjak sta procendendo e mancano ormai da definire solo pochi dettagli.

L'appuntamento è fissato per:

martedì 9 ottobre 2007
ore 20.45
auditorium del Liceo Artistico "Modigliani", vis Scrovegni 30, Padova

La serata si aprirà con il saluto di Mauro Fecchio, in veste di assessore della Provincia di Padova alle Politiche Giovanili.
Saranno presenti l'autore J.Divjak e lo storico Angelo Lallo (autore de "Il tunnel di Sarajevo").

Siete ovviamente tutti invitati a partecipare!

Inoltre, vi chiedo gentilmente un supporto per pubblicizzare l'evento.
  • L'assessorato sta preparando degli inviti cartacei e sarebbe quindi necessario raccogliere una serie di indirizzi delle nostre istituzioni comunali o di persone che riteniamo importante invitare . Se una persona per comitato si prendesse l'incarico di raccoglierli e comunicarmeli il prima possibile, sarebbe perfetto.
  • Entro la settimana inoltre vi inoltrerò una mail da diffondere alle vostre mailing list, includendo parenti, amici e conoscenti e chiunque pensiate possa essere interessato.
  • Noi abbiamo a disposizione alcune locandine inviate dalla casa editrice, su cui è necessario indicare semplicemente luogo e orario dell'evento, da affiggere nei comuni in cui operano i comitati e ovviamente a Padova . Pensavo di distribuirle ai vari comitati giovedì pomeriggio o in una delle altre occasioni legate al progetto scuole.

Scusate per tutte queste richieste, lo so che molti di voi sono molto occupati per il progetto scuole ma purtroppo i tempi stringono.
Grazie di cuore, a presto.

Elisa

PS Abbiamo già a disposizione numerose copie del libro, chi volesse acquistarlo e magari iniziare a leggerlo prima della presentazione mi faccia sapere!

PROGETTO “SCUOLE… PONTI DI PACE”

Il “Comitato di sostegno alle forze e iniziative di pace” della provincia di Padova, attivo nelle municipalità di Gracanica (Cantone di Tuzla, a maggioranza musulmana) e Petrovo (Regione di Doboj, a prevalenza serba) in Bosnia, collabora da alcuni anni con scuole italiane e bosniache per la realizzazione di progetti e attività educative volte a favorire lo scambio culturale e la conoscenza reciproca.


Le scuole bosniache coinvolte sono:

  • scuola di Babici – Gracanica (Municipalità di Gracanica)

  • scuola di Skahovica – Soko (Municipalità di Gracanica)

  • scuola di Soko (Municipalità di Gracanica)

  • scuola di Doborovci (Municipalità di Gracanica)

  • scuola di Gornja Orahovica (Municplaità di Gracanica)

  • scuola di Kakmuz (Municipalità di Petrovo)


Quelle italiane, invece, sono:

  • scuola primaria “Don Lorenzo Milani” Istituto Comprensivo di Piazzola Sul Brenta

  • scuola primaria “ G. Marconi” Istituto Comprensivo di Curtarolo e Campo San Martino

  • scuola primaria “Leonardo da Vinci” (Paviola) Istituto Comprensivo di San Giorgio in Bosco

  • scuola secondaria “L. Pierobon” di Cittadella

  • scuola secondaria “Diego Valeri” di Villa del Conte

  • scuola secondaria “Caron” di Brugine

  • scuola secondaria “Giovanni XXIII” di S. Angelo di Piove


Le attività svolte finora sono state molteplici, dallo scambio epistolare tra bambini italiani e bosniaci alla realizzazione di un giornalino sul tema del “gioco”, dalla raccolta di materiale didattico fino ad un lavoro basato su un cartone animato dal titolo “Tulilem”, che dà l’opportunità di riflettere sui temi interculturali e sul ruolo dei mass-media.

I progetti finora realizzati si concluderanno con l’incontro tra i bambini e insegnanti delle scuole italiane e bosniache. Infatti dal 27 settembre al 1 ottobre p.v. 7 alunni più due accompagnatori per ognuna delle scuole bosniache coinvolte (per un totale di 42 alunni e 12 insegnanti) verranno accolti dai bambini delle scuole italiane e dalle loro famiglie. Gli alunni bosniaci, oltre ad avere l’occasione di partecipare alle lezioni nelle scuole ospitanti, saranno impegnati in attività di scambio e conoscenza reciproca e in attività di gioco, nonché in uscite culturali a Cittadella e Venezia. Gli insegnanti invece avranno modo di confrontarsi nel corso di una tavola rotonda su temi quali il valore didattico-educativo dello scambio culturale, il rapporto tra bambini e televisione e il disagio degli insegnanti nella realtà scolastica odierna.

Il progetto “Scuole… ponti di pace” e il viaggio dei bambini bosniaci in visita in Italia sono il risultato di un intenso e fruttuoso lavoro di collaborazione tra i volontari del Comitato e i responsabili delle istituzioni scolastiche italiane e bosniache, e rappresentano la realizzazione di una significativa attività di educazione alla pace e alla convivenza, nonché pongono l’accento sull’importanza della conoscenza reciproca e del rispetto delle diverse culture. L’intero progetto non avrebbe potuto concludersi in maniera così significativa senza la grande disponibilità degli insegnanti e delle famiglie italiane, disposte ad ospitare i ragazzi in visita, e del costante impegno dei dirigenti scolastici delle scuole bosniache. Questo scambio culturale sarà certamente un fondamentale punto di partenza per l’approfondimento dell’amicizia tra i nostri due paesi, e darà slancio ad altre iniziative culturali ed educative legate al tema della pace, della multiculturalità e del rispetto reciproco.

venerdì 14 settembre 2007

Ilaria di UNAMANO: Skahovica, Agosto 2007.

Ilaria del comitato UNAMANO ha scritto ed io pubblico:

La settimana estiva a Skahovica è stata per me la prima “vera” esperienza bosniaca. Già in occasione della Maratona dello scorso anno avevo visto la Bosnia ma, solo ora me ne rendo conto, non l’avevo davvero vissuta. Dato che a settembre 2006 un assaggio l’avevo già avuto, il primo impatto con Skahovica e la sua gente non è stato “traumatico”. A causa della mancanza d’acqua nella scuola, usuale accampamento durante il campo estivo, noi di Unamano siamo stati ospitati in una casa del villaggio. Questo inconveniente mi ha privata dell’esperienza campeggistica degli altri anni: niente materassini e sacchi a pelo, nessun problema con l’acqua e nessun bambino urlante che cerca di sfondare la porta della scuola di prima mattina. Ma mi (ci) ha regalato un’inaspettata amicizia. Due ragazze di Skahovica (Dina, che ci ospitava a casa sua, e Nihada, che ci aiutava con le traduzioni bosniaco-italiano) sono rimaste con noi per tutto il tempo nel corso della settimana. La convivenza, segnata da un reciproco adattamento alle diverse abitudini ed esigenze, è stata l’occasione per legare ancora di più l’Italia e la Bosnia, non solo con gemellaggi formali ma anche con vere amicizie, che vanno al di là del volontariato. Spero davvero che questo legame che si è creato tra noi e le ragazze possa arricchire e stimolare ancor più non soltanto i diretti interessati, cioè noi, ma anche tutti coloro, italiani e bosniaci, che lavorano a e per Skahovica (e naturalmente la Bosnia intera).

Dopo quasi un anno ho rivisto i bambini di Skahovica e in questa occasione ho potuto anche conoscerli. Ricordo che a settembre dello scorso anno lo sguardo è stato la prima cosa di loro che mi ha colpita. Occhi azzurrissimi o di un marrone intenso che ti catturano con aria di sfida; sguardi intensi, provocatori e pieni di vita. Così sono i bimbi di Skahovica. In un primo momento si avvicinano incuriositi, prorompenti, quasi aggressivi gridando “italianskiiii”. E poi, con la stessa energia con cui all’inizio ti gridavano in faccia o magari ti colpivano con un pugno, ti abbracciano e ti sorridono, ti chiedono se vuoi giocare a palla con loro.

Uno dei nostri “compiti” durante la settimana estiva è proprio l’animazione con i bambini (quest’anno siamo stati aiutati dai volontari italiani che operano a Gornja Orahovica, un villaggio poco distante da Skahovica, e alcune ragazze bosniache); si canta (la maggior parte delle volte in una lingua che è un misto tra bosniaco e italiano), si gioca, si urla tantissimo, ma soprattutto ci si diverte (sia noi che i bambini!).

Anche a Skahovica, come ovunque nel mondo, c’è chi sta meglio e chi peggio. C’è chi ha la fortuna di lavorare all’estero e di poter quindi mantenere discretamente la famiglia in Bosnia, chi il lavoro non ce l’ha proprio. Purtroppo, però, quelli che vivono in situazioni disagiate sono la maggior parte. Durante la settimana abbiamo visitato molti casi sociali (ovvero persone con problemi economici, di salute, ...) e alcuni sono davvero gravi. Inutile dire che tutti mi hanno colpito profondamente, mi hanno fatto riflettere su molte cose di me e della mia vita; ma forse le particolari condizioni di Menissa, una ragazza di 32 anni, e la sua strana malattia, hanno lasciato in me il segno più profondo. Da quando aveva 15 anni convive con un male che non si è ancora riusciti a diagnosticare: cause ancora sconosciute le provocano frequenti svenimenti. Inizialmente, anni fa, questi erano sporadici, accadevano all’improvviso ma raramente. Ora invece Menissa sviene quasi ogni ora. Si può solo immaginare gli effetti psicologici, oltre ovviamente a quelli fisici, che questa sua condizione provoca in lei. Si aggiunga a tutto questo una situazione economica familiare molto precaria e povera. Anche il giorno in cui siamo andati a trovarla, Menissa è svenuta proprio davanti a noi. Non credo dimenticherò mai quel momento.

Oltre alle singole difficili realtà delle varie famiglie del villaggio, ci sono alcuni problemi che interessano Skahovica intera. Per la mancanza di un valido acquedotto ad esempio, molte parti del paese non sono raggiunte dal sistema di tubature e così moltissime famiglie sono costrette a vivere senza acqua corrente in casa.

In queste condizioni, spesso di notevole disagio, tutti nel villaggio si aiutano comunque a vicenda; chi ha qualcosa in più degli altri sostiene economicamente, ma non solo, chi invece in quel momento è in difficoltà.

In disaccordo con questo clima di reciproca collaborazione e sostegno tra gli adulti, ma anche tra i bambini di Skahovica, è il comportamento che ho visto da parte di quest’ultimi nei confronti dei bambini rom (che abitano con le loro famiglie all’inizio del villaggio). L’ultimo giorno di animazione, hanno partecipato ai giochi anche i bambini rom che durante la settimana non erano mai venuti. Gli altri del villaggio di Skahovica non hanno però voluto in alcun modo (nonostante parecchia insistenza da parte nostra) prenderli per mano o disegnare seduti al loro fianco: i bambini “bosniaci” da una parte e i rom dall’altra. Ovviamente il comportamento dei bambini è conseguenza di un certo modo di porsi da parte delle famiglie nei confronti dei rom. Questo significa che l’integrazione e la convivenza su cui lavorare non deve essere soltanto quella tra serbi e mussulmani, ma quella tra tutte le etnie presenti in Bosnia. La strada da compiere è ancora lunga...

Questa settimana mi ha regalato davvero molto. Ho conosciuto e visto da vicino altre realtà, culture, persone, cibi, tradizioni, modi di pensare e di agire. Mi sono sentita così bene durante e dopo quest’esperienza, che sono arrivata a chiedermi se ho intrapreso questo “viaggio”, fisico ma non solo, in Bosnia per aiutare le persone di quel paese o se inconsciamente l’ho fatto anche per me stessa. La risposta non l’ho ancora trovata, ma credo che in fondo questo non abbia davvero importanza.


Ilaria

giovedì 13 settembre 2007

PROGETTO “SCUOLE PONTI DI PACE”

Da Elisa Giubilato

Ciao a tutti, in allegato trovate il programma dettagliato previsto per i giorni in cui gli alunni e gli insegnanti bosniaci saranno in Italia. Tutti i volontari sono invitati a partecipare alla cena sociale al ristorante da Giovanni che si terrà sabato sera alle ore 20: le prenotazioni dovranno essere raccolte da un responsabile all'interno di ciascun comitato, il quale dovrà trasmettere il numero definitivo a Silvia (Unamano) entro sabato 22 settembre. Il costo della cena sarà di 18 euro per gli adulti e di 12 euri per i bambini (indicativamente fino ai 10 anni).

A presto, un saluto a tutti.


PROGETTO “SCUOLE PONTI DI PACE”

ANNO SCOLASTICO 2007 / 2008


SCAMBIO CULTURALE CON VIAGGIO IN ITALIA DI ALUNNI BOSNIACI


Programma dal 27 settembre 2007 all’1 ottobre 2007


  • Giovedì 27 settembre 2007

  • Arrivo della delegazione bosniaca a Curtarolo (PD) previsto per le ore 18.00 circa.

  • Accoglienza presso la sala Forum di Curtarolo, via Kennedy da parte del sindaco di Curtarolo, della dirigente scolastica dott.ssa Elsa Miozzo e del sig. Milo Lucatello, volontario del Comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace: coordina la sig.ra Marianna Masiero, presidente del Comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace.Saranno presenti i sindaci, i dirigenti scolastici e gli insegnanti coinvolti nello scambio culturale, le famiglie ospitanti e i volontari del “Comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace”.

  • Consegna degli alunni bosniaci alle rispettive famiglie ospitanti e breve rinfresco.

  • Serata in famiglia con cena.


  • Venerdì 28 settembre 2007

  • Accoglienza degli alunni e degli insegnanti bosniaci presso le rispettive scuole gemellate. Ogni famiglia ospitante accompagnerà l’ospite presso la scuola frequentata dal figlio secondo il seguente orario:

  • scuola primaria “Don Milani” di Piazzola sul Brenta – Babici 8,15-12,35

  • scuola primaria “Guglielmo Marcon”i di Campo San Martino – Gornja Orahovica 8,05-15,45 :pranzo presso la mensa scolastica

  • scuola primaria “Leonardo da Vinci” di Paviola – Skahovica 8,30-15,45 : pranzo presso la mensa scolastica

  • scuola secondaria di I grado “Diego Valeri” di Villa del Conte – Kakmuz 8,00-17,00 : pranzo presso la mensa scolastica

  • scuola secondaria di I grado “ Pierobon” di Cittadella – Soko 8,10-12,50

  • scuola secondaria di I grado “Caron” di Brugine _Doborovici 8,30-13,30.


Al termine delle lezioni, gli alunni bosniaci saranno accolti presso le rispettive famiglie ospitanti per il resto della giornata.

Insegnanti e dirigenti di tutte le scuole saranno impegnati in un pomeriggio di lavoro presso la scuola secondaria di 1° grado “Diego Valeri” di Villa del Conte dalle ore 17,15 alle ore 19,30. L’invito è aperto a tutti gli interessati. Al termine dell’attività i partecipanti alla tavola rotonda saranno invitati a cenare presso lo stand gastronomico allestito in occasione dell’ annuale sagra di paese.


  • Sabato 29 settembre 2007

  • Ogni famiglia ospitante accompagnerà l’ospite presso la scuola frequentata dal figlio secondo l’orario già indicato: partenza per visita guidata a Cittadella (camminamento di ronda e Teatro Sociale) con rientro alla località “Palazzina” di Pieve di Curtarolo previsto per le ore 12.30 circa, pranzo al sacco e pomeriggio di animazione con le associazioni Jonathan, Scout e Rugby di Piazzola. Le famiglie sono invitate a prelevare i propri figli e gli ospiti verso le ore 16.30.

  • Cena sociale, aperta a tutti, presso il ristorante “Da Giovanni” a S.Anna Morosina:ritrovo previsto per le ore 20,00. E’ necessario dare l’adesione ad un volontario o all’insegnante referente del progetto entro il 22 settembre 2007.


  • Domenica 30 settembre 2007

  • Gita a Venezia solo per gli studenti bosniaci: le famiglie sono invitate ad accompagnare il proprio ospite presso la scuola frequentata dal figlio alle ore 8,00 circa e a fornire un adeguato pranzo al sacco. Rientro previsto per le ore 18,00 circa.

  • Cena e serata in famiglia.


  • Lunedì 1 ottobre 2007

  • Ogni famiglia ospitante accompagnerà l’ospite presso la scuola frequentata dal figlio secondo l’orario di inizio lezioni precedentemente indicato. Partenza della delegazione bosniaca prevista per le ore 8,30 circa.

lunedì 10 settembre 2007

Articolo su BALCANI COOPERAZIONE

Da Elisa Giubilato:
Ciao a tutti,
vi invito a dare un'occhiata a questo link
su Balcani Cooperazione dal titolo Un ponte tra Gracanica e Petrovo ..troverete un articolo su di noi tutti! :)

a presto!
Elisa

PS approfitto dell'occasione per ricordarvi che mercoledì 12 settembre c'è riunione di provinciale a Mirano!!

Guido di UNAMANO: SETTIMANA ESTATE 2007

Guido Mazzonetto del Comitato Unamano di San Giorgio in Bosco ci scrive ed io volentieri pubblico.

Questa per me è stata la seconda estate in Bosnia e comunque dopo qualche viaggio fatto durante l’anno mi sento quasi come a casa mia. Questa settimana è stata diversa rispetto all’anno scorso: nel 2006 l’entusiasmo e la paura che mi hanno accompagnato durante la mia prima esperienza del genere, molto probabilmente mi hanno impedito di notare e riflettere su certe cose.

Noi di Unamano abbiamo dormito e vissuto a casa di una ragazza (Almedina) del villaggio di Skahovica e con noi è sempre rimasta anche Nihada, una ragazza che ha vissuto qualche anno in Italia e che ci ha molto aiutati con la lingua (con Almedina si parlava in inglese). Nella scuola dove di solito ci si accampava non c’era acqua (il villaggio ha problemi di acquedotto) così siamo stati ospitati da Dina (così tutti la chiamano) che avendo più possibilità “finanziarie” rispetto ad altri, ha a casa una cisterna che le permette di non avere mai problemi di questo tipo. Anche Nihada, a casa della quale abbiamo cenato più volte, ha le stesse possibilità, avendo padre e fratello che lavorano in Italia. La loro gentilezza e ospitalità sono stati davvero fantastici, non avrò mai tante parole per ringraziarle (e grazie anche alla madre di Nihada).

  • Ed ecco la prima riflessione: la differenza quasi abissale tra delle situazioni così ed altre in cui le persone non riescono quasi a sopperire nemmeno ai bisogni primari. Anche quest’anno abbiamo visitato alcuni “casi sociali”, famiglie che hanno evidenti problemi di pagarsi le medicine, il materiale scolastico per i figli, i beni di prima necessità. Molte di queste famiglie non hanno entrate: chi non può lavorare perché è invalido, donne vedove con figli a cui il marito non pensa, e ottenere dei sussidi è molto difficile. Siamo stati a visitare una signora il cui marito era ammalato e non poteva lavorare; quando finalmente era riuscita ad ottenere una specie di pensione e doveva presentarsi con lui all’ufficio per le ultime formalità, lo ha trovato morto in casa. Abbiamo lasciato qualche soldo in più per questa famiglia e lo stesso abbiamo fatto per Fatija, una signora il cui ex marito non vuole che i figli la vadano a trovare (anche i volontari del Sunsokret gli portano gli aiuti senza che il marito lo sappia), e per la ragazza che sviene (Menissa) e che ha bisogno di medicine. L’anno scorso abbiamo anche aiutato un ragazzo che aveva bisogno di materiale scolastico; quest’anno ha finito la scuola e con ottimi risultati ma non può frequentare l’università visto che i suoi genitori non lavorano. Si è pensato ad una specie di adozione a distanza…vedremo se è fattibile. Questi casi ci sono stati segnalati sia da Dino, ma anche dalla gente del villaggio che incontravamo.
  • Seconda riflessione: l’aiuto che queste famiglie hanno da chi ha più possibilità. Visitando alcuni casi sociali abbiamo appreso con molto piacere che qualche volta chi è in difficoltà viene aiutato dai suoi compaesani; c’è chi paga metà del costo dell’autobus per la scuola al figlio di qualcun altro, chi aiuta in qualche altro modo; anche la famiglia di Ademir si è impegnata in questo.
  • Terza riflessione: la non integrazione dei bambini rom (i bambini non gli vogliono nemmeno dare la mano) e allora cosa possiamo fare noi per questo? L’animazione ai bambini può diventare luogo di integrazione attraverso un percorso specifico o resterà solo fine a se stessa? Quest’anno mi sono posto queste domande probabilmente per i motivi sopracitati.

L’integrazione tra le due etnie che noi come gruppo di volontari cerchiamo di portare avanti e in cui crediamo, quest’anno è stata messa a dura prova proprio durante una manifestazione fatta appositamente per sensibilizzare la gente sul problema. Il torneo di calcetto tra i villaggi è stato macchiato da una partita palesemente combinata tra due squadre musulmane (Doborovici e Pribava) per non far accedere alla finale la squadra serba di Kakmuz. Le due sono state squalificate dopo aver (quasi) ammesso il trucco ma non l’hanno presa bene e il torneo si è concluso con cori non proprio sportivi e con un rifiuto dei premi che ha fatto capire l’aria che si respirava (il pallone come premio di partecipazione è stato scagliato lontano con un calcio sotto gli occhi attoniti di tutti). Come primo impatto io ho letto questa cosa come una sconfitta che il nostro gruppo di volontari ha subito e non sono riuscito a capire come un semplice torneo di calcetto tra bambini possa arrivare a tanto. Parlando poi con i volontari italiani del villaggio di Doborovici (AVIP ndr) che hanno discusso con i loro ragazzi di ciò che era accaduto, allora capisci che il risentimento è ancora tanto e che forse ci vorrà ancora molto tempo per una pacificazione vera e propria (molti sono profughi che vengono da Srebrenica, dove c’è stato un famoso genocidio di musulmani da parte delle milizie serbe alla fine della guerra nel ’95). Ma quello che mi fa ancora più male è che quando, tornato in Italia, ho raccontato questa storia ad alcuni miei amici, mi sono sentito dire che quello che cerco e tutti i volontari cercano di fare è solo un’illusione, perché gli slavi sono tutti uguali e sono fatti così, arroganti e che solo Tito è riuscito a tenerli “al guinzaglio” (questo mi è stato detto da un amico che viene spesso a contatto durante il lavoro con persone provenienti dai Balcani). Ma allora tutte le persone di diversa etnia che erano sposate tra di loro, tutti gli amici che non badavano alla religione che professava uno o l’altro, la convivenza pacifica che c’è stata prima della guerra e solo frutta di una dittatura? Io non conosco come sono andate le cose ma non penso che uno si svegli alla mattina e ripudi la moglie o il marito solo perché crede in qualcos’altro; penso, e spero non sia la solita retorica, che i responsabili siano i soliti governanti e che il popolo si faccia plagiare troppo. Forse dimentichiamo che anche noi italiani abbiamo avuto la nostra dittatura con la sua conseguente guerra civile e risentimento verso quelle persone che prima magari erano state amiche (le situazione erano molto diverse ma forse il concetto principale della convivenza sta in piedi). Ma quel che è peggio è che io non riesco lì per lì a far capire ai miei amici che non si può generalizzare e che bisogna continuare a lavorare per raggiungere quell’obiettivo in cui si crede. Le persone semplici cercano la pace sia che siano slavi, africani, asiatici, italiani…almeno lasciatemelo sperare.

Guido



martedì 4 settembre 2007

Marianna: Bosnia agosto 2007

Ricevo da Marianna questa Mail che son felice di pubblicare, seguite il suo esempio. Ciao Michele

Anche quest’anno la settimana estiva in Bosnia con l’AVIP è stata molto intensa. Gli impegni non sono mancati ma l’energia nel gruppo non è mai venuta meno e quindi ancora una volta è valido il motto ”l’unione fa la forza”.

Questo era il mio sesto viaggio ad agosto, e ogni volta è sempre unica.

L’unicità o, meglio la diversità, è data da vari elementi:

  • diversa e unica sono io ogni volta che parto da casa;

  • diverse e uniche sono le cose che succedono nella vita e che vanno a mutare il mio modo di pensare, di sentire, di vivere;

  • diversi sono i compagni di viaggio, il loro modo di pensare, di agire, di sentire, di porsi e porti domande;

  • diversa è la gente bosniaca che si incontra, i bambini crescono, gli adulti invecchiano, c’è chi si sposa, chi cambia lavoro, chi aspetta un bambino e chi c’era nel passato e non c’è più..

  • diversi sono gli appuntamenti che durante la settimana riguardano la vita del gruppo

  • tutte queste diversità ti fanno ritornare a casa sicuramente diversa.

E forse, è proprio per questo che adoro partire….

Era la prima volta che arrivavo in Bosnia ad agosto con la carica di Presidente del Comitato Prov.le, il gruppo che coordina i vari gruppi del Padovano che operano in Bosnia da anni.

Sicuramente tanta era la tensione prima di partire, da mesi ai coordinamenti si cercava di dividere bene i compiti, di scrivere ogni cosa per paura di dimenticare, fiumi di e.mail, telefonate, sms….la temperatura era elevata..

Gli appuntamenti del Pro.vle riguardavano le attività comuni da organizzare (tornei di calcetto e pallavolo a Soko), riunioni per il progetto scuole a Gornia Orahovica, riunione per la maratona che si terrà ad ottobre 2007, incontro con il sindaco di Petrovo per presentare il nuovo direttivo e per valutare l’attuale rapporto tra Prov.le e autorità di Petrovo. Appuntamenti impegnativi però attesi con entusiasmo perché vissuti in unità con gli altri volontari dei vari comitati comunali.

Cresceva ogni giorno in me la consapevolezza che non andavo più in Bosnia solo con l’AVIP a Doborovci, ma ero con AVIP e, vivevo e sentivo il Prov.le in Bosnia (sia a Gracanica sia a Petrovo), infatti forte è stato il sentir vicino gli altri gruppi, durante i loro viaggi e durante le loro giornate.

Da mesi la mente era proiettata ai diversi appuntamenti, ma la cosa che più mi ha stupito era che il batticuore che avevo gli altri anni perché mi vedevo a Doborovci, non si era calmato e, soprattutto ora, era diventato il batticuore per le cose che riguardavano il Prov.le.

È stata una grande occasione e, quindi, è d’obbligo un grazie a tutti quelli che hanno vissuto con me questo. Tutto mi è servito per crescere sia nel saper dialogare, ascoltare, riflettere, analizzare i fatti previsti ed imprevisti che succedevano a me sia quelli che accadevano agli altri.

Qualcuno da fuori, potrebbe farmi notare che la Bosnia “non va usata” per i propri interessi, ed è sicuramente vero; però, è anche vero che nella vita nulla accade per caso, essere volontario vuol dire agire gratuitamente per il bene degli altri, ma non può e non deve venire meno il servizio gratuito verso se stessi. La Bosnia aiuta in questo e, forse, è questa doppia direzione che mi permette di continuare a viaggiare sempre.