Ricevo da Marianna questa Mail che son felice di pubblicare, seguite il suo esempio. Ciao Michele
Anche quest’anno la settimana estiva in Bosnia con l’AVIP è stata molto intensa. Gli impegni non sono mancati ma l’energia nel gruppo non è mai venuta meno e quindi ancora una volta è valido il motto ”l’unione fa la forza”.
Questo era il mio sesto viaggio ad agosto, e ogni volta è sempre unica.
L’unicità o, meglio la diversità, è data da vari elementi:
diversa e unica sono io ogni volta che parto da casa;
diverse e uniche sono le cose che succedono nella vita e che vanno a mutare il mio modo di pensare, di sentire, di vivere;
diversi sono i compagni di viaggio, il loro modo di pensare, di agire, di sentire, di porsi e porti domande;
diversa è la gente bosniaca che si incontra, i bambini crescono, gli adulti invecchiano, c’è chi si sposa, chi cambia lavoro, chi aspetta un bambino e chi c’era nel passato e non c’è più..
diversi sono gli appuntamenti che durante la settimana riguardano la vita del gruppo
tutte queste diversità ti fanno ritornare a casa sicuramente diversa.
E forse, è proprio per questo che adoro partire….
Era la prima volta che arrivavo in Bosnia ad agosto con la carica di Presidente del Comitato Prov.le, il gruppo che coordina i vari gruppi del Padovano che operano in Bosnia da anni.
Sicuramente tanta era la tensione prima di partire, da mesi ai coordinamenti si cercava di dividere bene i compiti, di scrivere ogni cosa per paura di dimenticare, fiumi di e.mail, telefonate, sms….la temperatura era elevata..
Gli appuntamenti del Pro.vle riguardavano le attività comuni da organizzare (tornei di calcetto e pallavolo a Soko), riunioni per il progetto scuole a Gornia Orahovica, riunione per la maratona che si terrà ad ottobre 2007, incontro con il sindaco di Petrovo per presentare il nuovo direttivo e per valutare l’attuale rapporto tra Prov.le e autorità di Petrovo. Appuntamenti impegnativi però attesi con entusiasmo perché vissuti in unità con gli altri volontari dei vari comitati comunali.
Cresceva ogni giorno in me la consapevolezza che non andavo più in Bosnia solo con l’AVIP a Doborovci, ma ero con AVIP e, vivevo e sentivo il Prov.le in Bosnia (sia a Gracanica sia a Petrovo), infatti forte è stato il sentir vicino gli altri gruppi, durante i loro viaggi e durante le loro giornate.
Da mesi la mente era proiettata ai diversi appuntamenti, ma la cosa che più mi ha stupito era che il batticuore che avevo gli altri anni perché mi vedevo a Doborovci, non si era calmato e, soprattutto ora, era diventato il batticuore per le cose che riguardavano il Prov.le.
È stata una grande occasione e, quindi, è d’obbligo un grazie a tutti quelli che hanno vissuto con me questo. Tutto mi è servito per crescere sia nel saper dialogare, ascoltare, riflettere, analizzare i fatti previsti ed imprevisti che succedevano a me sia quelli che accadevano agli altri.
Qualcuno da fuori, potrebbe farmi notare che la Bosnia “non va usata” per i propri interessi, ed è sicuramente vero; però, è anche vero che nella vita nulla accade per caso, essere volontario vuol dire agire gratuitamente per il bene degli altri, ma non può e non deve venire meno il servizio gratuito verso se stessi. La Bosnia aiuta in questo e, forse, è questa doppia direzione che mi permette di continuare a viaggiare sempre.
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