Dal sito "NON SOLO CINEMA"
Scegliere il giusto nella ex Jugoslavia in guerra: intervista a Marco Cortesi di Marianna Sassano
Una chiacchierata su "La scelta - E tu cosa avresti fatto?"
Balcani, 1991 - 1995. Ci sono cinque storie, che sono cinque scelte.
La prima: un autista,
mentre Milošević ordina la strage di Srebrenica, salva tutti i suoi
passeggeri e li porta a Tuzla, rischiando ad ogni posto di blocco la sua
stessa vita. La seconda: un uomo sceglie di aiutare una madre a
recuperare suo figlio a Zenica, da più di un anno lontano dalla
famiglia, con una guerra in corso e una frontiera nemica, per lui
mortale, da attraversare. La terza: un medico rimane a Mostar a curare i
feriti di guerra, nonostante la città sia ormai quasi deserta; e quando
la pulizia etnica entra anche nel suo condominio, riceve proprio da un
“nemico di etnia” la mano necessaria a salvarsi. La quarta: i soldati
stanno arrivando, stanno facendo pulizia delle etnie non gradite in
città. Nel quartiere è rimasta solo una famiglia “non gradita”, una
famiglia paralizzata dalla paura che ora non è più in grado di capire
cosa fare. E allora interviene una vicina di casa, la “nemica”, secondo
un certo potere: consegna loro i suoi risparmi, li fa scappare, li
sprona. E così, li salva. La quinta: un soldato riceve da una vecchia un
passaporto che lo obbligherebbe, secondo le regole della guerra etnica,
a fucilarla immediatamente. E invece la copre e, col suo tradimento
all’esercito, la salva.
Cinque storie tutte vere, cinque storie che testimoniano la possibilità
di una scelta diversa dall’odio interetnico in quel bagno di terrore che
furono i Balcani della guerra civile degli anni ’90. Marco Cortesi e Mara Moschini le raccontano nello spettacolo La scelta - E tu cosa avresti fatto?,
andato in scena nel patronato di San Bellino all’Arcella, a Padova, in
una serata organizzata dal Gruppo Agesci Padova 12. Sostenuto da Amnesty
International e dalla Rai - Segretariato Sociale, La Scelta,
da novembre 2011, ha già fatto 88 repliche, e tutte senza alcun
compenso per gli autori se non quelli derivanti dalle offerte libere del
pubblico. Uno spettacolo a tutti gli effetti militante, che diventerà
il prossimo anno un dvd e un libro. Ne parliamo con Marco Cortesi, che
già aveva affrontato sul palcoscenico il tema della guerra dei Balcani
nel monologo Le donne di Pola, replicato ben 348 volte. Continua
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