Contribuite e fate contribuire.

5X1000
Ricordate che AVIP può ricevere contributi anche dalla Vostra denuncia dei redditi.
Codice fiscale 92079420284

lunedì 9 agosto 2010

MARCIA SREBRENICA 2010 secondo giorno

Mercoledì 7. Al mattino ho un incontro con E. e A., due fratelli originari di Bratunac, che sono scampati per miracolo al massacro, dopo una fuga di sette giorni senza cibo e senza riposo. Il più grande oggi vive in America con la famiglia: racconta della vita difficile dei primi anni, poi dice che ora si è sistemato e sta bene, anche se non può dimenticare la sua “bella” terra di Bosnia. Il secondo, dopo quindici anni trascorsi nel campo profughi a Doborovci, ha potuto ricostruire la casa di famiglia in un villaggio della zona di Bratunac, ma ha bisogno di finanziamenti per acquistare macchine agricole e bestiame, così da poter avviare l’attività agricola.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Nezuk, la località di partenza della marcia: nel pullmino sobbalzante i ragazzi hanno voglia di scherzare (parlano di ragazze e mi chiedono più volte come sono le ragazze italiane); poi il discorso si sposta sulla Bosnia: la guerra è finita da quindici anni, ma la situazione è sempre molto critica. Un giovane studente di liceo parla dello splendore della Bosnia nell’epoca del dominio turco. Si dorme nella casa di un’anziana signora, che ci fa dono di tutte le forme dell’ospitalità bosniaca, compresa l’immancabile pita. Prima di dormire, con i ragazzi si parla ancora della Bosnia: l’11 luglio, il futuro. A. dice che vuole partecipare alla marcia per onorare i martiri di Srebrenica, i quali nel percorso per la salvezza sono andati incontro alla morte. T. aggiunge: “La nostra partecipazione è un invito a ricordare. Di Srebrenica si parla molto in occasione dell’anniversario dell’11 luglio, ma poi tutto finisce. Non bisogna dimenticare; se le generazioni future non sanno cosa è successo, si potrebbero ripetere questi orrori”.

Nessun commento: